Il tumore al collo dell’utero (o tumore della cervice uterina) colpisce la parte più bassa dell’utero, che sporge in vagina; insieme con il Insieme al vaccino, da pochi anni disponibile, il pap test è il più efficace strumento di prevenzione e si stima che se tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni si sottoponessero a questo esame ogni 3 anni, i casi di tumore del collo dell’utero diminuirebbero del 90%. (Fonte Ministero della Salute)
Pap Test
Il Pap Test è un esame semplice ed assolutamente non doloroso che si esegue prelevando con appositi strumenti il materiale presente sul collo dell’utero, per poter poi essere analizzato in laboratorio. L’obiettivo è di individuare precocemente eventuali lesioni in grado di trasformarsi in tumore ed in Italia si consiglia di sottoporvisi almeno ogni 2 anni a partire dal primo rapporto sessuale fino ai 70 anni. Anche nel caso di assenza di rapporti è comunque consigliabile aderire alla frequenza suggerita.Alcuni medici suggeriscono che a seguito di 3 pap-test consecutivi negativi, se non si è cambiato partner e non ci sono altri fattori di rischio, la cadenza può anche diventare triennale. È necessario che si sottopongano al test anche le donne vaccinate contro il papilloma virus. Il Pap test non è da confondere con lo striscio batterioscopico o batteriologico, metodologia in grado di scoprire la causa di un’infezione vaginale. Come tutti gli esami diagnostici il Pap Test non è infallibile e non sempre è possibile individuare lesioni già presenti oppure vengono segnalate anomalie che si rivelano essere non gravi; l’accuratezza dipende in gran parte dalla qualità dell’esame, è quindi di particolare importanza rivolgersi a centri di provata affidabilità. In realtà da alcuni anni ci si basa di norma su una valutazione computerizzata (Pap Net) meno soggetta ad errore rispetto all’occhio dell’esaminatore. Perché riesca al meglio il test va eseguito:ad almeno 5 giorni di distanza dalla fine e dall’inizio delle mestruazioni e in assenza di perdite di sangue,astenendosi da eventuali rapporti sessuali nei due giorni precedenti l’esame,evitando ovuli, creme, lavande vaginali e visite ginecologiche nei 5 giorni che precedono l’esame.Alcune linee guida americane suggeriscono inoltre, nei 2 giorni precedenti l’esame, di evitare:doccia o bagno,anticoncezionali locali, come l’anello (Nuvaring®), lubrificanti vaginali e deodoranti locali. In alcuni casi, a seguito del Pap Test, si rileva un leggero spotting (perdite di sangue) che non deve destare preoccupazione. Oltre a fornire informazioni su eventuali lesioni (pre)cancerose, il Pap Test è in grado di fornire indicazioni sull’equilibrio ormonale della paziente, perchè i diversi ormoni sessuali modificano inconfondibilmente le proporzioni tra le cellule dell’epitelio uterino. Permette inoltre di rivelare la presenza di infezioni batteriche, virali o micotiche.
Colposcopia e HPV-DNA test
Colposcopio
Se l’esito del Pap Test mostrasse eventuali anomalie (circa il 6% dei Pap Test richiedono ulteriori esami) la paziente verrà probabilmente invitata a sottoporsi ad ulteriori accertamenti che, di norma, prevedono la colposcopia . La colposcopia è un esame effettuato in ambulatorio che prevede un’analisi attraverso il colposcopio, uno strumento fornito di sorgente luminosa, in grado vedere le alterazioni se presenti. In caso di ulteriori dubbi è possibile procedere ad una biopsia, ossia al prelievo una piccola porzione di tessuto da analizzare.
Il colposcopio permette di ingrandire da 2 a 60 volte la porzione di tessuto osservata in modo da consentire al medico l’individuazione di cellule anomale.
La preparazione alla colposcopia prevede:
- di non applicare farmaci od altre sostanze localmente nei 3-4 giorni precedenti l’esame (a meno che non sia stato consigliato diversamente dal medico stesso),
- di non avere rapporti il giorno precedente.
Per le donne a rischio è inoltre disponibile da alcuni anni un test (HPV-DNA test) in grado di evidenziare la presenza di DNA virale, che non necessariamente potrebbe essere causa di tumore: l’esame avviene come un normale PAP test, ma il campione prelevato viene trattato diversamente con l’obiettivo di evidenziare l’eventuale DNA virale presente. La preparazione a quest’esame è simile a quella del PAP test e prevede:
- almeno 5 giorni di distanza dal ciclo mestruale
- almeno 2 giorni dall’ultimo rapporto sessuale,
- almeno 5 giorni da un eventuale altra visita ginecologica o dall’uso di medicinali locali (lavande, ovuli o creme vaginali).
Prevenzione
Dal 2006 sono disponibili anche in Italia 2 vaccini utili per impedire il contagio da parte dei principali ceppi potenzialmente tumorali di HPV. In Italia è disponibile un piano sanitario in quasi tutte le regioni che consente l’accesso gratuito alle 3 dosi di vaccino necessarie alle bambine con meno di 12 anni. Si consiglia di valutare con il proprio medico, sia per le bambine che per le donne adulte, l’opportunità di ricorrere al vaccino .Anche per le donne vaccinate è necessario ripetere regolarmente il PAP test.